Ultimo weekend di World League: doppia sfida al Brasile, sorrisi a metà per gli azzurri

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L'ultimo weekend di World League - con la qualificazione già in tasca - porta gli azzurri nella tana del lupo in Brasile, la stessa location in cui si giocheranno le fasi finali della competizione.


Bernardinho catechizza Wallace (foto FIVB)
1a partita: La nazionale azzurra comincia arrendendosi ai verdeoro del rientrante Bernardinho (scontata la squalifica post-mondiale) con un perentorio 3-0. Berruto si affida ancora a Travica in cabina di regia (anche se Giannelli è tornato abile dopo l'esame di maturità) in diagonale con Luca Vettori, Lanza e Zaytsev sono le bande, Anzani e Birarelli al centro della rete, libero Max Colaci. 

Il primo set è dominato dai brasiliani che si avvalgono dell'incredibile fallosità degli azzurri (11 errori fra servizio e attacco) e chiudono agevolmente il set 25-20. Travica e soci non hanno mai realmente impensierito i padroni di casa che al contrario hanno sempre avuto in mano le redini del set. 
Nel secondo parziale, con Sabbi in campo per Vettori (come nel finale del set precedente), l'Italia prova una reazione grazie al buon turno al servizio di Travica e si porta avanti 6-1. A metà parziale affidandosi ad un ispiratissimo Lanza (9 punti con il 60% in attacco) il tabellone recita 12-6 per gli azzurri ma è solo un illusione, in un amen il Brasile è già sotto e grazie al solito Lucarelli opera il sorpasso sul 18-17, con l'Italia letteralmente inchiodata in ricezione e incapace di ricostruire a causa delle alzate imprecise che costringono gli attaccanti a rifugiarsi in appoggi e pallonetti. Il finale è punto a punto, Zaytsev annulla la prima palla set dopo uno scambio lunghissimo condito da alcune difese miracoloso di quello che probabilmente è il migliore in campo nella metà campo azzurra, Massimo Colaci. Berruto prova la carta Antonov ma il servizio del neo acquisto di Trento si infrange sul nastro. Un muro subito da Sabbi chiude la contesa sul 26-24 per i padroni di casa. 
Nel terzo set Berruto inserisce Mengozzi per uno spento Anzani ma la mossa del CT non sortisce l'effetto desiderato, l'inizio del parziale è equilibrato ma l'Italia trova poco dai suoi attaccanti esterni Zaytsev e Sabbi (poi sostituito da Vettori), causa anche la scarsa precisione e discutibile distribuzione di Travica. Il Brasile chiude in scioltezza 25-19 e si porta a casa la vittoria. 


Ivan festeggia un bel muro (foto FIVB)
Per l'Italia poco da salvare se non le buone prove di Colaci, Lanza e Birarelli; per il resto un netto passo indietro rispetto alla sconfitta per 3-2 in Serbia, si allunga a 4 la serie di sconfitte della nazionale azzurra negli ultimi weekend di World League. Il Brasile si appoggia come al solito al positivo Lucarelli (12 punti, 10/21 in attacco); per l'Italia 9 punti a testa per Zaytsev (38%), Birarelli (88%) e un buonissimo Lanza (60%). Un disastro invece il capitolo opposti: Vettori 1 punto, Sabbi 5 col 25%. Percentuali e prestazioni (non di oggi, ma di tutta la manifestazione) che inevitabilmente innescano riflessioni sulla decisione di riportare Ivan di banda, dopo tutto il casino dell'anno scorso ai mondiali e le insicurezze del martello di Mosca da lui stesso dichiarate. 

Nella 2a partita invece l'Italia ha agguantato una buona vittoria col Brasile ma soprattutto ha dato dei segnali che solo con il prosciutto sugli occhi non si vedrebbero: ovvero un cambio di marcia radicale con l'ingresso di Giannelli che non solo ha offerto palloni più morbidi e precisi ai compagni, ma ha dato loro la serenità di giocarsi il tutto per tutto.

Formazioni inedite da ambo le parti: nella metà capo azzurra out Birarelli per problemi alla schiena, nella metà verdeoro spazio alle seconde linee (Eder, Evandro e Lipe, poi nel corso della gara anche Riad, Mario Jr e il tie break per Lucas Loh e Isac). 
Primo set fotocopia dei 3 giocati il giorno prima, con vittoria agevole del Brasile che dopo una prima fase di equilibrio, mette la freccia sul 19-16 e va a vincere, approfittando di due errori consecutivi in attacco di Lanza.
Nel secondo parziale l'Italia (con dentro Sabbi per un impalpabile Vettori) parte subito avanti 7-5 poi 16-13, giovandosi del disastro in ricezione del duo Lipe-Mario Jr. Il Brasile non molla un centimetro e nonostante si trovi in un difficile 20-24, con un super turno in battuta del capitano Bruno ricuce lo svantaggio e pareggia. Si va ai vantaggi, alla fine la spunta l'Italia grazie all'attacco sparacchiato out da Evandro.
che partita per il Mengo e Giannelli! (foto FIVB)
Nel terzo set Bernardo rispolvera il bomber Lucarelli e con lui la musica in campo cambia, l'Italia non riesce a reagire al ritmo di gioco brasiliano e si trova sotto 23-19, con il solo Zaytsev a salvarsi nonostante gli sia toccato attaccare (o appoggiare) una marea di alzatacce di Travica sui 3 metri. Chiude il Brasile che torna avanti 2-1.
Nel quarto set si vede titolare Giannelli (e di là dalla rete William). L'Italia inizia male con 5 giocatori su 6 che sbagliano il servizio - si salva solo Anzani - ma il ritmo di gioco si alza e le alzate, anche su ricezione non ++, diventano giocabili e il contrattacco migliora sensibilmente. Sull'11-7 Italia, Lanza si scaviglia ricadendo sui piedi di Lucas, che è andato a commettere invasione dopo un primo tempo dietro: si spera nulla di grave per l'attaccante italiano. A questo punto entra Antonov ed è l'altro giocatore che dà una vera e propria svolta alla partita. Dopo un breve momento di confusione, gli azzurri si ritrovano e trascinati proprio da Oleg volano sul 21-16, poi veleggiano tranquilli verso il tie break (grazie anche a 7 muri punto nel parziale).
Tie break ricco di emozioni e combattuto, dove il ragazzino terribile Giannelli sfoggia due alzate a una mano da urlo proprio davanti al fenomeno Bruno. I ragazzi italiani si portano sul 13-11 dopo un roof block di Antonov e sembra fatta. Non è d'accordo Lucarelli che dopo due ore e mezza di gioco (per lui meno, in realtà) tira fuori due battute da paura: 13-13. Si va ai vantaggi, match point conquistati ed annullati da ambo le parti, alla fine chiude l'Italia 21-19 con un altro grande muro, ancora a firma di Antonov. 

Oltre ai già citati Giannelli e Antonov (5/7 in attacco per lui in un set e un po', con 2 muri punto), ottima prova di Mengozzi, che zitto zitto si è preso il lusso - meritato - di murare a sangue sia Lucas sia Wallace (15 punti, 10/13 in attacco, 4 muri e 1 ace). Sabbi molto bene in attacco, molto male in battuta. Anzani fatica in attacco (3/12, ma gli sono arrivati dei palloni veramente bassi) però mette a segno 5 muri punto. Solito, immenso Colaci: ormai rischiamo di essere ripetitivi.

L'Italia si prepara quindi alla fase finale di questa World League con più dubbi che mai (o meglio, i dubbi ce li abbiamo tutti, l'unico che non sembra averli è colui che schiera in campo la formazione). 
Partiamo purtroppo dai problemi fisici: speriamo che il mal di schiena di Bira sia passeggero e che la distorsione di Lanza sia lieve. Ma soprattutto è palese che Travica è impreciso e non si trova coi compagni (nella prima partita persa 3-0 più di una volta le telecamere hanno pizzicato Zaytsev urlare per la rabbia per le brutte alzate) e che la squadra gira meglio con Giannelli in campo: giovane e inesperto alle competizioni internazionali, è vero, ma il ragazzo ha talento da vendere. Non è che deve avere per forza almeno 25 anni per diventare il titolare di questa nazionale. 
Noi lanciamo l'hashtag #freegiannelli! :D

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