Finale Champions League Femminile: vince meritatamente l'Eczacibasi di Caprara, Busto medaglia d'argento

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La due giorni di volley di Stettino si conclude con l'ennesimo trofeo della carriera per lo stratega Caprara, che porta al successo le sue ragazze dell'Eczacibasi ai danni della Yamamay. Nella finalina le altre turche si prendono un piccolo riscatto dopo la sconfitta in semifinale di ieri e conquistano la medaglia di bronzo contro le padrone di casa del Police.
Vediamo di seguito i riassunti di queste due gare:


Vakifbank Istanbul - Chemik Police 3-0:

 foto Vakifbank Facebook 
foto Vakifbank Facebook
Le grandi deluse di questa final 4 sono sicuramente le padrone di casa, che chiudono questa due giorni di Champions con il terribile bottino di zero set vinti davanti al pubblico amico. La medaglia di bronzo va alle turche allenate da Guidetti e trascinate dalla bomber italiana Costagrande (11 punti col 50%). Grandissima prova della centrale Rasic (16 punti col 77%) e della Gozde (18 punti col 56%). Anche oggi la giovane opposta del Police Bjelica ha visto gran parte della partita dalla panchina (a causa del suo 3/16 in attacco), ma le sue compagne non hanno di certo brillato, visto che nessuna è arrivata in doppia cifra (9 punti per Velkovic, 8 per Glinka). 









Eczacibasi Istanbul - Unendo Yamamay Busto Arsizio 3-0:
foto Eczacibasi Facebook 

In questa finalissima Busto parte forte con 2 ottimi attacchi di Marcon ma le turche non lasciano fuggire le avversarie (6-6). Il primo break lo conquista Busto sul 10-8, strappo subito ricucito da Eczacibasi. Le farfalle sono indiavolate e trascinate da Wolosz volano sul +4 (16-12). 3 errori bustocchi tra servizio e attacco invalidano il grande vantaggio e riportano le avversarie a -1, che poco dopo impattano sul 17 pari con un ace su Leonardi di Larson. Le ragazze di Caprara scappano sul 21-19 e approfittando della confusione nella metà campo di Busto vanno al set point 24-21. Il muro di Poljak sulla pipe di Diouf consegna il primo set alle turche ai danni di una Busto sprecona e con un pesante 0% in attacco di Havelkova.
Bruttissimo inizio di secondo set per Busto che si trova subito sotto 3-0. Parisi mette dentro Michel per Pisani, non molto positiva sin qui, e l’ingresso della britannica è provvidenziale per agguantare il pareggio sul 4-4. Havelkova è nulla in attacco e imprecisa in ricezione e le turche servendo su di lei si riportano avanti 7-5. Il primo punto della partita della ceca arriva a muro sulla fast di Poljak e vale il 10 pari, ma Busto continua a fare una fatica immane a buttare giù il pallone in attacco, mentre De La Cruz scalda il braccio in attacco e riporta le sue sul 13-10. Il gioco delle farfalle non decolla e Parisi cambia la diagonale Wolosz-Diouf con Camera-Perry (19-13) e subito dopo si prende anche un rosso. Il set per le farfalle è ormai compromesso, basta dire che il primo attacco vincente di Havelkova arriva sul 21-16. Marcon è l’ultima ad arrendersi ma non basta per evitare il 25-20 e il 2-0. 
foto Eczacibasi Facebook
Partenza equilibrata del terzo set, da segnalare che il libero dell’Eczacibasi Gulden mette a referto un punto grazie ad una super difesa su una pipe di Diouf che carambola nell’angolo di posto 1 del campo delle farfalle. La parità dura poco perché le turche scappano subito sul +4 (11-7), mentre Parisi si ostina a non sostituire una inoffensiva Havelkova. Arriva il momento di Alice Degradi ma la giovanissima banda entra misteriosamente al posto di una perplessa Marcon (13-9). Con il turno al servizio di Michel – rimasta in campo per Pisani -  le farfalle si riportano a -1 poi grazie ad un attacco out di De La Cruz impattano sul 13 pari. L’Eczacibasi conquista un importantissimo break sul 18-16 poi allunga sul 22-19 con uno slash di Larson su ricezione lunga di Havelkova. L’opposta turca sparacchia out e Busto si avvicina 21-23, ma un doppio bell’attacco di Larson porta il match point e poi la vittoria finale. 

Purtroppo per le farfalle, bisogna ammettere che le turche hanno giocato una partita perfetta magistralmente orchestrate da Caprara, che non ha esitato a sostituire anche le big pur di acciuffare la coppa - basta dire che la giocatrice più rappresentativa di tutta la Turchia, Neslian, ha visto praticamente tutta la partita dalla panchina, e anche De La Cruz è stata sostituita in un momento di difficoltà in attacco. Da sottolineare la buonissima partita giocata dalla seconda palleggiatrice Nilay e dalla seconda opposta Godze (13 punti col 48%) che hanno tenuto benissimo il campo. Pare superfluo sottolineare la grande prova di Larson, vero perno della squadra insieme all'intramontabile Poljak, che nel suo personale palmares può aggiungere questa bellissima coppa al mondiale vinto solo pochi mesi fa in Italia. L'americana è stata giustamente nominata mvp del torneo (oggi 13 punti col 39%).

Nella metà campo di Busto quello che non è andato è stato principalmente in attacco: partita altamente negativa per la ceca Havelkova, inconcludente con le sue conclusioni ma ballerina anche in ricezione (5 punti, di cui solo 3 attacchi con l'11% a rete), e anche per Diouf. Purtroppo l'opposta azzurra ha sofferto tantissimo in difesa (anche se non è una novità) e ha faticato tantissimo in attacco (11/42 per lei), non riuscendo a prendersi sulle spalle il peso dell'attacco bustocco. Anche il libero Leonardi non ha di certo giocato sui suoi standard, soffrendo più del consueto specialmente in ricezione. Ottima invece la prova di Wolosz, veramente l'ultima a mollare: mostruosa la sua prova in difesa. 
La partita sottotono di oggi - giustificata senza dubbio anche dal valore e dalla bravura delle avversarie - non cancella di certo il grandissimo percorso delle farfalle nella massima competizione internazionale, che sono comunque arrivate a lottare per la coppa dopo aver battuto compagini di tutto rispetto ai playoff 12 e ai playoff 6. Rimane infatti la sensazione che questo 3-0 sia anche troppo punitivo rispetto alle reali possibilità di Busto, che se avesse giocato al meglio avrebbe potuto senz'altro lottare per la vittoria finale, specialmente se non avesse dilapidato in un attimo il preziosissimo vantaggio di 4 punti accumulato a metà del primo set. 

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