Quarti di finale Coppa Italia: Trento choc, ma alla fine la spunta su Piacenza! Bene Perugia, Modena e Treia

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Tre gare chiuse con il risultato più secco, una che ha stabilito un record di durata, vivamente sconsigliata ai deboli di cuore: questo è lo spettacolo che questi quarti di finale di Del Monte Coppa Italia ci hanno regalato. Le quattro contententi al trofeo saranno quindi Perugia, Trento, Modena e Treia. Una cosa è già sicura: vedremo un vincitore diverso, visto che Piacenza non potrà essere presente a difendere la vittoria dell'anno scorso. 
Di seguito la cronaca delle gare.

Perugia - Verona 3-0:

Dopo un pre-gara pieno di emozioni - premiata dal presidente Sirci l'associazione di volontari che sabato scorso ha salvato la vita al tifoso perugino colto da infarto sugli spalti - Perugia piazza subito il break con Fromm al servizio (4-2), ma Verona è attenta e rimane attaccata. Gasparini però sin da subito mostra grosse difficoltà in attacco e anche in difesa. Perugia un po' a sorpresa è partita con Vujevic titolare per Maruotti, che non sarà la principale bocca di fuoco di De Cecco ma di certo dà tanta stabilità in ricezione e difesa.
Primo set che Verona non riesce a prendere in mano e anzi, dopo aver subito il break iniziale, non accenna una reazione decisa e lascia scappare i padroni di casa: dopo un errore in attacco di Deroo e due super muri di Perugia (14-10), gli ospiti spengono la luce. Gli umbri chiudono con facilità sul 25-13, con Verona inchiodata in P1. 
la grinta di Beretta, mvp (foto Sir Perugia)

Secondo parziale che invece parte con un piglio deciso per gli scaligeri che spinti da un più efficace Bellei (subentrato ad un spento Gasparini dopo pochi scambi) mettono in difficoltà Perugia, riaprendo un set che già alle prime battute sembrava scritto. Il parziale si rivela combattuto, con i ragazzi di Grbic che non potendo contare su una serata troppo positiva di Atanasijevic subiscono le giocate di Sander senza riuscire a piazzare e mantenere un break. Verona litiga col servizio e manda sulla linea dei 9 metri proprio AA, che dà il via all'operazione aggancio: 21 pari. Ai vantaggi, dopo due pallonetti diabolici dell'opposto serbo, chiude una dormita in ricezione di Deroo su una battuta non irresistibile di Buti (29-27). 
Terzo set che parte con Verona scottata e con la testa al set precedente, Perugia con Fromm in attacco e qualche sprazzo di Atanasijevic (che piazza anche un paio di buone battute) si porta avanti spegnendo subito le poche chance di quarto set per gli ospiti. Giani ferma tutto già sul 9-4 ma il set ha già preso la strada di Perugia, nonostante la buonissima prova di Bellei ed il buon ingresso di White al posto di Deroo.
Grbic porta Perugia in final4 con una partita neanche troppo sudata ma sicuramente positiva in termine di morale dopo i match difficili giocati in campionato. 
Da Verona ci si aspettava sicuramente di più considerato il raid da 3 punti in casa di Treia sabato, ma la scarsa vena di Gasparini e qualche black out di troppo nei punti fondamentali di Deroo e Sander hanno impedito ai ragazzi di Giani di giocarsi alla parti questo match. 

Trento - Piacenza 3-2:

La partita si può riassumere in due fotogrammi: terzo set, sul 22-19 per Piacenza, Kaziyski batte piedi a terra (cosa che in questi 8 anni non ricordiamo di avergli visto fare più di un paio di volte). Pochi scambi dopo, Poey ha tra le mani la palla per la qualificazione ma appoggia un pallonetto con poco senso. Da lì tutto è cambiato, si è accesa la scintilla negli occhi dei ragazzi di coach Stoytchev e le certezze degli ospiti hanno iniziato a vacillare. E come intelligentemente sottolineato proprio da Rado, "senza palleggiatore titolare e con poco da perdere hanno tirato fuori una prestazione impressionante sbagliando pochissimo". 
Solo tre giorni fa, di ritorno dal Palazzetto di Forlì, avevamo parlato di partita surreale, con una squadra smarrita e confusa. Al PalaTrento, invece, i piacentini hanno dato tutto quello che avevano, e hanno sfiorato una impensabile qualificazione alla final 4 ai danni proprio della capolista nonché acerrima nemica Trento.
Nei primi due set Piacenza scende il campo con l'atteggiamento di chi non ha nulla da perdere e ce la mette tutta al 110% (altro che le facce viste sabato scorso contro Ravenna!), Trento rimane annichilita e incapace di riprendersi e imporre il proprio gioco. Non c'è storia, gli ospiti sono avanti meritatamente 2-0. Anche il terzo parziale sembra prendere la stessa piega, con i biancorossi che effettuano il sorpasso a metà parziale e molti tifosi di Trento che sugli spalti, un po' per scaramanzia un po' per delusione, iniziano a rimettersi i cappotti. Ma è qui che avviene il miracolo sportivo, quell'istante che inverte tutto e trasforma una partita persa in una gara ancora da giocare. Come anticipato, Poey non tira quel pallone, e Piacenza si fa annullare altre 4 palle set; poi dopo una lunga battaglia in cui Zlatanov e Kaziyski hanno fatto la gara a chi tirava più forte, Trento l'ha spuntata 37-35.
foto Trabalza
La corazzata Trento si è ormai rimessa in moto e fa suo il quarto set senza troppo sforzo e sulle ali dell'entusiasmo. Il tie break è apertissimo, un set da cardiopalma. Piacenza piazza subito un importantissimo break e lo conserva quasi fino alla, ma Trento non molla e trascinata dai suoi bomber Kaziyski e Lanza è sempre lì. Gli ospiti hanno anche una palla set per chiudere sul 14-13, ma i ragazzi di Stoytchev ribaltano tutto e completano la rimonta ai vantaggi 16-14 con un muro di Zygadlo su Poey. 
In casa Trento spiccano le prove delle due bande (Matey 27 punti col 52% e Pippo 30 col 60%, ma bisogna rendere onore ad un autentico guerriero come Zlatanov che a 38 anni è ancora un pericolo pubblico (30 punti per lui col 57%).
Da segnalare che questa sfida rappresenta la partita più lunga mai giocata dalla società di Trento (143 minuti effettivi).

Treia - Latina 3-0:

foto Domizi, speaker Lube
I ragazzi di coach Giuliani spazzano via un po' di tensioni e malumori aleggianti con un netto risultato ai danni di Latina, che estromette i pontini da una final 4 che pareva non poi così irrangiungibile. Nell'ultima gara all'amato/odiato Fontescodella (imminente, a quanto pare, il trasferimento nel nuovo palas) si rivede un po' a sorpresa Sabbi, vittima solo qualche giorno fa di una brutta distorsione a Verona. Il primo set, dopo un iniziale equilibrio, è andato via con tranquillità a favore dei padroni di casa, mentre il secondo è stato duramente lottato, con Latina trascinata da Rauwerdink e Starovic che prova a pareggiare i conti ma subisce la rimonta della Lube. Anche nel terzo parziale Latina non si arrende e lotta alla pari fino alle fasi finali, quando due punti di fila di Parodi lanciano la Lube sul 24-21 che chiude poi la pratica con un muro di Fei.

Modena - Ravenna 3-0:

Inizio pieno di emozioni anche al PalaPanini (dove si festeggiavano le mille gare dell'impianto) per la standing ovation riservata a Kantor, indimenticato protagonista del passato gialloblu. Modena si sbarazza in 3 set secchi della pratica Ravenna e vola così in semifinale a Bologna, facendo valere il divario del tasso tecnico specialmente in attacco (60% contro 41% di squadra). Emblematico che nessuno dei ragazzi di Kantor sia andato sopra al 50% in attacco, nemmeno i centrali. Dall'altra parte il solito Petric-monstre (13/16 in attacco, 81%, ma l'mvp questa volta va a Vettori. 

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