Il pronostico era incerto, ma tutti si aspettavano un grande spettacolo, e così è stato: le 4 semifinaliste ci hanno regalato 10 set al cardiopalma, ma le due favorite Trento e Modena alla fine hanno avuto la meglio e si sono conquistate l'accesso alla finale che mette in palio il secondo trofeo stagionale, l'ambita Del Monte Coppa Italia. Jumpin ovviamente era presente al PalaDozza - e lo sarà anche oggi, con tante foto ed aggiornamenti live - e vi propone una dettagliata cronaca delle due partite, dopo una maratona sugli spalti di più di 6 ore!
Trento – Perugia 3-2:
Un’altra gara al cardiopalma, un’altra battaglia per la
formazione di mister Stoytchev alla quale sono serviti 5 set per avere la
meglio su una coriacea Perugia, che dopo essere passata in vantaggio nel terzo
set con un’affermazione piuttosto netta ha avuto il demerito di far tornare in
partita Trento, cosa che non ci si può mai permettere contro campioni del
calibro di Kaziyski e soci. Proprio lo schiacciatore bulgaro è stato
protagonista di una partita molto negativa in attacco (“questione psicologica”,
ha tagliato corto il suo allenatore) ma da imperatore quale è ha piazzato i due
punti decisivi per chiudere il secondo set e ha dato un apporto straordinario
nel tie break.
Nel primo set è Nemec con una grande serie al servizio a
scavare un solco importante (16-13), ma Perugia recupera e piazza il contro
break (19-17 per gli umbri). Nemec attacca out, Rado butta nella mischia
Fedrizzi per uno spento Matey (positivo l’ingresso del numero 15). Buti non ne
sbaglia una, ma è Atanasijevic a chiudere il set 25-22 dopo una fantastica
difesa di Giovi.
Perugia inizia bene anche il parziale successivo, ma Trento
sorpassa grazie ad un doppio ace di Kaziyski (per il bulgaro alla fine saranno
4 ace con 1 solo errore a fronte di 20 tentativi) e un muro di Birarelli su AA
(7-5). La truppa di Grbic torna avanti
14-11, i trentini sono fermi sulle gambe in difesa e cadono palloni
incomprensibili. Ci pensa Solè a riportare sotto i suoi e recuperare un break.
Kaziyski in attacco è irriconoscibile e tira un paio di piccioni che rischiano
di colpire i giornalisti nel settore stampa, mentre Atanasijevic è super in
attacco e difesa e lancia i suoi sul 19-14. Si mette male per Trento ma le sue
bande si svegliano (Pippo in attacco, Matey di nuovo in battuta) e con un
doppio muro di Solè si arriva al 20 pari. Il finale di set è lottato, ma sul 26
pari il bulgaro salva tutto prima attaccando un pallone spazzatura e poi
murando a sangue AA (28-26).
Il terzo set inizia subito con un break di Perugia con un
irresistibile Fromm al servizio (6-3), Perugia scappa sul 12-8, le speranze di
Trento sono legate al turno al servizio di Solè che recupera un break di
svantaggio, ma quando Panzer Fromm torna sulla linea dei 9 metri sono dolori e
gli umbri arrivano al 17-11, con Kaziyski che continua a litigare con le
schiacciate lasciando ammutoliti i suoi tifosi. Entra Burghstaler per Birarelli
(prova incolore la sua) e piazza subito due bei muri, a ribadire che in questo
fondamentale lui è sempre un cliente scomodo. Il set ha ormai preso la strada
di Perugia, e Rado lancia nella mischia Fedrizzi, Mazzone e Giannelli, per far
assaggiare anche ai giovani il prestigioso palcoscenico del trofeo. Chiude il
set un cartellino rosso proprio all’allenatore bulgaro per proteste su un
presunto tocco del muro perugino su un attacco out di Nelli (19-25). A occhio
il tocco pareva non esserci stato, invece si è vista bene la mini rissa scattata
subito dopo che ha visto protagonisti Giovi e Buti, non sanzionati dagli
arbitri.
Nel quarto parziale Perugia torna in campo sulle ali dell’entusiasmo
ma due buone serie al servizio di Zygadlo e Lanza portano avanti i trentini
9-6. Buti si becca un rosso per aver calciato via il pallone dopo un punto
conquistato dagli avversari, Nemec mura due volte di fila AA e si vola sul
13-6. Perugia batte un colpo e si porta a -4, ma super Burghy a muro le tocca
tutte e Trento vola sul 19-11, poi chiude agilmente 25-14.
Il tie break è infuocato e, come urla la curva trentina, “è
tornato l’imperatore”: Kaziyski trascina i suoi e Perugia non può più contare
su AA, al cambio di campo siamo già 8-3 per Trento. Perugia si riporta sotto
10-7, ma ormai il vantaggio per i ragazzi di Stoytchev è troppo ampio e
chiudono 15-10 grazie ad un errore al servizio di AA, in un PalaDozza che si è
trasformato in una bolgia.
Ancora una volta Trento, in svantaggio e in difficoltà, ha
saputo dare fondo a tutte le sue energie mentali e fisiche per risalire la
china, ha trovato più confidenza al servizio e nel contempo gli avversari sono
calati un po’ ed hanno iniziato a sbagliare di più. Perugia, partita con lo
sfavore del pronostico, ha lottato con tutte le sue forze ma il suo faro
Atanasijevic è calato alla distanza e anche De Cecco è andato un po’ in
confusione (sostituito per lunghi tratti da Paolucci). Entrambe le squadre
hanno sbagliato molto, ma alla fine i trentini hanno avuto la meglio a muro (14
contro 10) e in ricezione e difesa, complice uno straordinario Colaci in stato
di grazia.
Modena – Treia 3-2:
Anche la seconda semifinale è stata una battaglia
combattutissima, per la gioia dei tifosi presenti al PalaDozza e davanti alla
tv. Modena, così come Trento, è stata capace di rimontare da una situazione si
svantaggio (dopo aver perso il terzo set con un parziale ancora più netto dei
trentini) e arrivata al tie break, ha avuto in N’Gapeth e Petric due certezze
capaci di accumulare un vantaggio (fino +7) incolmabile per la truppa
marchigiana.
Nel primo set Modena parte bene e conduce con un break di vantaggio,
N’Gapeth è subito carichissimo e con un muro su Fei lancia i suoi sul 16-11. Giuliani
lancia nella mischia anche Kovar (partito in panchina) ma lo schiacciatore si
infortuna subito alla caviglia e passerà il resto della partita con la borsa
del ghiaccio. Tre punti di fila di Piano portano Modena sul 21-16, per poi
chiudere agilmente sul 25-19.
Nel secondo parziale Modena parte forte (5-1) ma Treia con
Sabbi al servizio la riprende subito e non molla. Le due squadra procedono
appaiate, Modena si appoggia a Vettori. Dopo una frazione di gioco molto
lottata, il capitano Podrascanin stampa due volte di fila Verhees e regala il
set point ai suoi. Lo concretizza subito Fei con un altro muro: 25-23 e 1-1.
Nel terzo set la Lube, dopo aver acciuffato la parità,
scappa subito via 12-6, Modena cala l’incisività in attacco, Kurek si esalta a
muro e cancella prima Vettori poi Petric (16-6). Modena, bloccata in P1 con
Stankovic al servizio, prova il cambio Boninfante per Bruno. La Lube gioca sul
velluto e Kurek è in palla (doppio ace del 23-9, 9 punti totali per lui),
Modena è tramortita e il set si chiude 25-12.
Nel quarto set, dopo una scoppola del genere, Modena sembra
comunque in ripresa e l’inizio è equilibrato. Treia picchia al servizio e
Modena si arrangia da posto 4 con N’Gapeth. Modena piazza il primo break sul
7-5 grazie ad un ace di Bruno e Giuliani ferma tutto. Dopo un momentaneo
pareggio, break importantissimo per Modena (16-14) su errore di Stankovic, poi
un super ace di N’Gapeth in posto 5 (19-16) lancia i suoi ad un nuovo allungo
(21-17). Sul 22-19, nel disperato tentativo di evitare il tie break, Giuliani
cambia la diagonale e Monopoli lo ripaga con un fortunoso ace sul nastro. Anche
il neo entrato Casadei picchia senza paura
e regala ai modenesi il primo set point, Fox annulla il primo tentativo
ma i gialloblu chiudono 25-22.
Come nella precedente sfida, si decide tutto al quinto set. L’inizio
è equilibrato, ma Modena trova subito lo strappo e al cambio campo conduce 8-5.
I ragazzi di Lorenzetti ne fanno altri 2, Giuliani prova a fermare l’emorragia
con un time out ma al rientro Kurek spara out un attacco senza muro,
sintomatico di ciò che si sta materializzando nella metà campo Lube. Sabbi e
Parodi sono gli ultimi ad arrendersi e riportano sotto la Lube 12-7, ma ormai
la storia di questa semifinale è scritta: in finale ci va Modena, che si prende
il tie break per 15-11.
Treia, come sottolineato dal suo capitano Podrascanin
(premiato mvp), torna a casa con la grande colpa di non aver inferto il colpo
di grazia a Modena nel quarto set, dopo averli tramortiti nel terzo 25-12 ed
essere passati in vantaggio 2-1. Modena, come Trento un paio di ore prima, non
ha mollato e ha tirato fuori una rimonta degna di una grande squadra, con una
prova positiva ma non esaltante dei suoi uomini di palla alta. I numeri dicono
che Treia è stata superiore in tutto (muri, ace, ricezioni) ma alla fine in
finale ci va, meritatamente, Modena, per la gioia dei suoi tantissimi tifosi
che già dal riscaldamento invocavano la finale contro gli odiati trentini
(anche se a dire il vero, i cori provocatori e poco carini sono arrivati
univocamente solo dalla loro curva e non dalla Gislimberti).
Oggi alle 17 sarà di nuovo battaglia, battaglia vera. Da una parte Trento, che arriva da due vittorie acciuffate in rimonta, sintomo di grande carattere ma anche di difficoltà a tratti nell'imporre il proprio gioco. Dall'altra Modena, tornata finalmente tra le grandi e smaniosa di regalare una gioia al suo caldissimo pubblico. Chi la spunterà? Sono aperti i pronostici!
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