Una domenica di volley dalle due facce, Ghavami e l'Afghanistan.

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Una classica domenica di volley che ha riservato due emozioni contrastanti, a dimostrazione del fatto che questo sport e questo mondo non ha confini e non si limita solo ai risultati, ai punti fatti e alle capacità atletiche.
A metà pomeriggio già la prima "emozione", una notizia che aspettavamo da tempo finalmente arriva. Una notizia che ha sollevato e fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti, una notizia che davvero avevamo bisogno di sentire. Ghoncheh Ghavami é stata liberata.


La ragazza anglo-iraniana, detenuta da più di 40 giorni, finalmente può uscire dal cercare e tornare alla sua vita. Per lei si era mobilitato tutto il mondo della pallavolo, dalla Lega all'Fivb, fino ad Amnesty International e alla fine é arrivata l'apertura e la decisione di un paese che nell'ultimo mese era finito nell'occhio del ciclone anche per questa "storia". 
Neanche il tempo però di esultare e "festeggiare" che dal medio oriente arriva un'altra notizia, terribilmente negativa.
Tutta la letterale liberazione e contentezza per la liberazione di Ghoncheh sono state spazzate via in pochi secondi da un'Ansa che riportava di un attentato terroristico avvenuto proprio in Afghanistan, dove un terrorista kamikaze si é fatto esplodere durante una partita di pallavolo. 
Sta diventando inquietante è terribile la posizione che sta occupando proprio il nostro sport in Iran e in Medio Oriente. Il match era stata organizzato dalla polizia locale e vedeva protagonisti i vari distretti. Il bilancio é di 50 vittime e 50 feriti per il momento, ma la folla era molto numerosa e le cifre potrebbero cambiare.
Come avevamo già detto in precedenza, da un paio di anni a questa parte la pallavolo in questi stati sta davvero crescendo a dismisura, a dare il via é stato sicuramente lo splendido lavoro di Velasco con la nazionale maschile, che oltre ad aver portato l'Iran nella pallavolo che conta ha portato anche posizionamento importanti, ma sopratutto la crescita e l'affermazione di alcuni giocatori a livello mondiale. 
Pensiamo a Mohammad Mousavi, il centrale che ha fatto strabiliare per le sue capacità  i suoi numerosissimi muri, ma anche al grandissimo mercato che ha avuto Marouf nell'arco di tutta l'estate, il palleggiatore è stato cercato da tantissimi club di tutta Europa.
Quello che preoccupa è sicuramente il fatto che ora che la pallavolo che è così in "voga" sia diventata un bersaglio perfetto per colpire una parte pulsante del paese che per di più racchiude in un evento davvero tante persone.
Perché se in alcuni paesi (come il nostro) questa visibilità è oro, in Iran invece è diventata la situazione perfetta per questi attacchi.
Sono situazioni che non ci piace legare al nostro sport ma che non ci piace vedere in generale, ma che purtroppo in queste paese sono di routine e ci dispiace che alcune frange estremiste lo abbiano "scoperto".
Nella speranza che le cose possano calmarsi prima della stagione estiva, un pensiero va a tutte le vittime. 
Così come per Ghavami vogliamo far sentire la nostra voce anche in questo caso e se anche voi volete dire la vostra è mandare un messaggio aggiungete l'hashtag #leavevolleyballoutofdisorder. 

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