Ghoncheh Ghavami, la pallavolo incontra le difficoltà dell'Iran sui diritti delle donne.

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Prima di iniziare la lettura vi invitiamo alla visione di questo bellissimo progetto di Modena Volley (Superlega A1 maschile) e Liu Jo Volley Modena (serie A1 femminile) realizzato per la campagna #freeGhoncheh 



 



Lei è Ghoncheh Ghavami, ma ormai non ha più, purtroppo, bisogno di presentazioni.
E' salita agli onori delle cronaca da quando aveva tentato di entrare in un palazzetto per assistere ad una partita di pallavolo maschile.
Facciamo un passo indietro e ricapitoliamo la situazione.
Quando? 20 Giugno 2014.
Dove? Teheran.
Era in calendario per quei giorni la partita di World League tra Iran - Italia, match di cartello e decisamente interessante visto il valore della squadra azzurra e la fortissima ascesa di quella di Kovac.
Ghoncheh, giovane donna iraniano-inglese e laureata in giurisprudenza, tenta di entrare al palazzetto (con regolari biglietti) insieme ad un altro paio di ragazze, vengono subito fermate ed arrestate.
Lei e le altre giovani donne (attiviste dei diritti delle Donne) erano al di fuori del palazzetto per protestare contro la legge iraniana che vieta alle donne di partecipare a manifestazioni sportive (dal 1979 in Iran è vietato alle donne entrare negli stadi di calcio, ma dal 2012 è arrivato il divieto anche di assistere a match di pallavolo maschili) i cui protagonisti siano proprio gli uomini e di conseguenza perché fossero riconosciuti dal regime uguali diritti d'accesso a entrambi i sessi.
Il regime giustifica questa "privazione" come un "modo" per proteggere gli spettatori di sesso femminile dal comportamento impudico che potrebbero tenere gli altri spettatori di sesso opposto.
Oltre ad avere infranto di fatto una legge c'è stato anche un altro fatto che probabilmente ha "infierito" nella situazione della Ghavami, in Iran come in altri paesi arabi le donne indossano veli copricapo volti ad adempiere le norme minime di velatura delle donne.
Ad ogni "occasione" lo hijab ha un colore diverso e laddove il gruppo di attiviste avesse dovuto indossare veli colorati (come da legge) hanno invece indossato veli bianchi, proponendo di fatto (secondo lo stato islamico) una propaganda contro il regime.
Ghoncheh è stata rilasciata dopo poco tempo dall'arresto ma i
l 30 giugno, arrivata a Vozara per riprendere il suo telefono cellulare sequestratole durante il suo primo arresto viene arrestata di nuovo e trasportata nel carcere di Evin, dove è stata tenuta in isolamento, senza poter vedere famiglia e avvocato per 41 giorni.

Sono più di 126 giorni che la ragazza è rinchiusa in carcere per aver tentato di partecipare ad una partita e la cosa stupisce maggiormente considerando l'adesione dell'Iran alla federazione internazionale: non può essere concesso un palcoscenico così importante (seppure di sport) anche a chi non concede e non ha il rispetto dei diritti umani.
Ovviamente è partita la mobilitazione di massa, intellettuali iraniani hanno raccolto firme, la federazione ha inviato una lettera formale e anche Amnesty International ha lanciato la campagna "free Ghavami", perchè nel 2014 non ci possono ancora essere queste discriminazioni.
Le parole del presidente iraniano Hassan Rohani all'assemblea generale dell'Onu sembrano essere solo parole perché purtroppo la tanto acclamata e invocata apertura del mondo islamico non è ancora arrivata.

"L'articolo 9 del Patto internazionale sui diritti politici e civile, di cui l'Iran è parte, prevede che nessuno può essere arbitrariamente arrestato o detenuto. La detenzione è considerata arbitraria quando una persona è privata della libertà per aver esercitato i diritti e le libertà garantiti dall'Iccpr. La detenzione può anche diventare arbitraria a causa della violazione dei diritti del giusto processo del detenuto, tra cui il diritto a un consulente legale prima del processo, a essere portati al più presto dinanzi a un giudice, a contestare la legittimità della detenzione e a avere tempo e mezzi per la preparazione della difesa. Deve essere rispettato il principio di messa in libertà in attesa del processo e le persone detenute illegalmente devono poter chiedere un risarcimento."





Volevamo anche noi dare spazio e voce a questa storia, sperando di raggiungere più persone possibili e di sensibilizzarvi verso un "problema" e una carenza di uno stato che sta crescendo in alcuni punti di vista ma che purtroppo è ancora troppo indietro in altri.
Abbiamo dato voce alla sua storia con il sogno di poterla aiutare (per quello che ovviamente vale) soprattutto nel diffondere la sua protesta e la azione..
Perché Ghoncheh deve uscire dal carcere.. 
Perché la pallavolo non è un reato.
Perché i diritti umani non si possono violare.
Aspettando che le parole di Rohani possano sortire qualche effetto e aspettando Ghoncheh fuori.

"Perchè non c'è ingiustizia peggiore che privare qualcuno della sua libertà"   un tweet di @messup01



















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