Lube Treia si prende la Supercoppa! Il primo trofeo della stagione vola nelle Marche, Piacenza battuta al tie break

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Supercoppa alla Lube!
Nel primo vero big match della stagione 2014-2015 è la Cucina Lube Treia ad aggiudicarsi la sfida per 3-2 sulla Copra Ardelia Piacenza e conquistare così la Supercoppa Italiana.
L'evento parte con alcuni particolari che ci suscitano qualche dubbio: l'impianto non è proprio pienissimo (si vedono diversi sedili liberi), i telecronisti sono relegati nel lato corto dove di solito ci sono i giornalisti, al primo time out tecnico la sirena si impalla assordando per una trentina di secondi il pubblico brindisino. Per non parlare poi della grafica televisiva: la Lube è indicata con TRE, ci domandiamo cosa decideranno di fare al momento della sfida con Trento...
Pronti-via e la Lube parte subito fortissimo volando sul 12-5 e murando a sangue tutti gli attaccanti piacentini. Piacenza comincia a giochicchiare ma fatica a ricucire il pesante svantaggio. I marchigiani trascinati dai loro centrali arrivano senza troppi patemi sul 24-14 e dopo una serie di difese prodigiose di cui l'ultima terminata out per un soffio (con Ter Horst che deve aver dimenticato la regola del minivolley che dice che quando sei in dubbio sul dentro-fuori, la palla per sicurezza si prende: stavolta gli è andata bene), chiude grazie alla pestata al servizio del neo entrato Kohut. 
Nel secondo set partenza shock di Piacenza che tra battute sbagliate e attacchi molli si trova subito sotto 7-2. Trascinati da Zlaty e da una ricezione finalmente migliore, gli emiliani risalgono lentamente la china e grazie ad un'ottima serie al servizio di Ostapenko si portano sul 20-17. La Lube non molla e riaggancia subito gli avversari con 2 ace consecutivi di Parodi. Le Roux si prende due muri tetto di fila e regala il doppio vantaggio ai campioni d'Italia ma grazie al cambio palla e al muro di Papi i piacentini riconquistano la parità sul 23. Una diagonale strettissima di Sabbi e un ace di Kurek regalano anche il secondo set ai marchigiani (26-24). 
Il terzo set vede il ritorno prepotente dei piacentini che con l'innesto di Massari al posto di un impalpabile Papi (anche in ricezione, suo fondamentale di spicco), rianimano il loro gioco e trovano concretezza. Un allungo di 3 punti a metà set consente alla Copra di prendere il largo approfittando delle imprecisioni della Lube e il set si chiude abbastanza rapidamente per 25-20.
Nel quarto parziale Piacenza riprende da dove aveva lasciato: parte subito forte mettendo grande pressione sui marchigiani che commettono tanti errori. Come sempre il capro espiatorio è individuato in Kurek, subito sostituito da Kovar, il quale però sfoggia gli stessi brutti errori mostrati sabato a Forlì in amichevole contro Trento: attacco nel secondo scacchetto della rete e ricezioni a vassoio, la strada della panchina lo aspetta. Luce spenta per Sabbi, la Lube si aggrappa a Kurek e ai centrali (prova mostruosa per entrambi i serbi) ma recuperare 4 lunghezze di vantaggio quando l'altra banda (Parodi) viaggia sul 30% non è semplice. Piacenza incrementa il vantaggio fino al +6 e al primo set point Vermiglio non se lo fa ripetere due volte e chiude sul 25-18. Si materializza così un risultato che alla fine del secondo set appariva quanto mai lontano. 
Tie break infuocato in cui Fei rileva uno spento Sabbi e prende per mano i compagni trascinandoli sul +3; a Treia non resta altro che amministrare il vantaggio e approfittare dell'arrendevolezza degli emiliani, il tie break si chiude 15-12 e Treia può alzare il primo trofeo di questa nuova stagione.
In generale la prova della Lube è stata molto più concreta al centro e sono stati bravi ad aggrapparsi al nuovo entrato Fei quando Parodi e Sabbi hanno smesso di buttare giù palloni; di contro bisogna segnalare i tanti, troppi errori al servizio e in attacco. Dall'altra parte del campo i piacentini hanno sfoggiato un Valerio Vermiglio già caldissimo per il campionato e un sempreverde Zlaty; negativa la prova al centro, specialmente a muro, della coppia Alletti-Ostapenko e di Papi, ben sostituito da Massari.

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