Cmc Ravenna : cronaca di una "disfatta" annunciata?

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27 marzo 2011. Serie A2, 14^ giornata. Alla vigilia la classifica recitava : in testa Padova (71 punti) e seconda Ravenna con 69 punti.
Nella penultima giornata, proprio il 27 Marzo, in calendario era previsto il match  clou per il salto di categoria. 
Le prime due della classifica si scontrano,
finirà 3-0 per Ravenna, che ad una giornata dal termine ipoteca la vittoria del campionato.
L'ultima giornata non farà altro che da palcoscenico ai festeggiamenti di ravenna (3a1 contro Perugia).
Dopo i meravigliosi anni del messaggero ecco che una delle piazze più rappresentative del volley italiano torna al suo posto. 
In fin dei conti è stata la culla di gente come Kiraly e li di gente che è appassionata di pallavolo ce ne!
Ora arrivo al punto, 3 anni in serie A1 e tre anni piuttosto amari, avari di risultati e tre anni non degni di una piazza come questa. Tre anni non a livello.
Vorrei cercare di analizzare un po' i numeri di questa squadra, dato che ovviamente le motivazioni di queste continue "debacle" sono varie e di certo non di nostra conoscenza, per lo meno non tutte.
Al primo anno di A1, la società "nata" tra alcuni amici durante una partita di beach, ha come obbiettivo e vanto quello di mettere in campo una squadra più ravennate possibile, 5/12 infatti sono giocatori nostrani (Mengozzi,Tabanelli,Bendandi,Sirri e Ricci), più l'inserimento dei giovani trentini Leonardi e Gallosti. 
A completare la squadra: Corvetta (dal 1995 sempre in serie A, tra A1 e A2), il giovane e promettente (di proprietà trentina) Verhanneman, lo sloveno Plesko, il "gladiatore" Moro, lo sfortunato centrale americano Brunner (fermato poi l'anno successivo per problemi cardiaci), l'opposto polacco Gruszka e l'australiano Roberts.
Mix di giocatori con lunghe esperienze nella massima serie e giovani promettenti da far sbocciare.
Una squadra costruita con l'obbiettivo salvezza dopo la splendida calvalcata che in pochi anni li ha portati di nuovo al vertice. 
A capo della squadra, ovviamente di Ravenna, Antonio Babini.
Quel Babini vincitore di due scudetti e 4 coppe delle coppe.
La stagione del ritorno, deludente, si concluderà con 15 punti (4 vittorie e 22 sconfitte).

CLASSIFICHE DI RENDIMENTO PER SQUADRE : Ravenna chiuderà all'ultimo posto quasi tutte le classifiche di rendimento (tranne quella delle ricezioni perfette, chiusa al penultimo posto), a conferma di una stagione dove il gioco espresso é stato quasi sempre al di sotto delle aspettative e non da serie A. 

La stagione 2011/2012 ravenna si ripropone ai nastri di partenza della serie A1, grazie al blocco delle retrocessioni imposto dalla Lega. 
Del roster dell'anno precedente saranno riconfermati: Sirri, Tabanelli, Mengozzi e Moro. Riconfermato il blocco di "casa". Vengono aggiunti: Owens,Zhokouski,Psarras,Pelekoudas,Mazzotti, Di Franco, Radunovic, Zanuto e Bellei.
A dispetto della precedente stagione ci sono alcune novità, giocatori sconosciuti al nostro campionato e su cui la società é pronta a scommettere e lanciare.
Una sfida, azzardata forse. 
Team affidato sempre al coach Babini, sino al cambio di rotta il 24/10, con l'affidamento della panchina a Mauro Fresa. 
Un'altra stagione deludente dal punto di vista del gioco e dei risultati. Numericamente parlando anche peggio di quella precedente, di fatti la squadra concluderà la stagione con soli 10 punti (5 in meno dell'anno precedente) anche se questa volta il posto sarà il penultimo e non l'ultimo.
Delusioni e livello di gioco basso confermato dalla classifiche di rendimento della Lega, in attacco (come vincenti) si dimostra peggiore di tutte le rivali con 825 centri, in battuta e ricezione  un passetto avanti chiudendo al penultimo posto in entrambe.
Ravenna non sembra aver imparato dagli errori della passata stagione o tantomeno aver capito dove era il caso di migliorare e cambiare. Pazienza, ci pensa il blocco delle retrocessioni, ANCORA. 

Stagione 2013/2014
"Eh, già', siamo ancora quà".
Quest'anno però con una grossa novità, una svolta importante.
Una società che è rimasta per anni in "famiglia" (quasi tutti i ruoli societari erano ricoperti da persone che lo facevano per passione, come secondo lavoro) decide di cambiare.
Di "specializzarsi", il ruolo di direttore tecnico viene affidato ad un pioniere e "fenomeno" del settore. 
Quel Cormio che ha contribuito più che ampiamente al ciclo di vittorie impressionanti che ha visto protagonista Trento negli ultimi anni.
Svolta generale in tutto per tutto, confermato solo Mengozzi, il capitano.
Le aggiunte saranno di spessore quest'anno: Cebulj (che ha chiuso in testa la classifica di rendimento per schiacciatori e per questo insignito del premio di lega per il campionato 2012/2013).
Klapwijk l'opposto olandese reduce da un campionato di altissimo livello e ai vertici delle classifiche di rendimento .
Cester : centrale giovane che ha vestito anche la maglia della nazionale, Cricca che ritorna a casa dopo anni in giro per le  squadre di serie A italiane. I giovani promettenti Goi, Tillie,Toniutti,Ricci e Koumentakis.
A concludere l'acquisto un altro pezzo grosso. 
Un libero che in pochi anni ha vinto tutto con i colori giallo-blu. I colori di Trento. Andrea Bari. 
Una rosa che sulla carta convince parecchio, finalmente una rosa da serie a, un mix di esperienza, talento, fisico, spavalderia.. 
Cambio anche ai "vertici" con l'approdo di un allentore titolato, famoso, discusso.
Ha vinto il mondiale femminile nel 2002, ha portato a livello di eccellenza la juniores maschile e ha appena vinto i play off di serie A2. Marco bonitta. 
E finalmente Ravenna sembra aver imposto un cambio radicale, è diventata una società più "professionale", ha una rosa con "nomi pesanti", un allenatore titolato con enorme esperienza.
E sull'onda di tutti questi cambiamenti anche il ritrovato entusiasmo di un pubblico rimasto a bocca asciutta e forse un po' "imbestialito" dalle prestazioni passate.
Ora si può puntare in alto..
E invece, arrivati alla seconda giornata di ritorno siamo ancora nella stessa situazione, una squadra che fa fatica a decollare, a fornire un buon gioco e togliersi dalle parti basse della classifica.
Ora penultima con 10 punti a -2 dalla zona "salvezza" e -4 dalla zona play off.
Ci si aspettava sicuramente di più da Klapwijk, che invece sino ad ora ha deluso le aspettative. 
Nella stagione passata e con una partita in meno giocata aveva totalizzato 237 punti con una media impressionante di 5,15 per set, dietro solo a Celitans e Sokolov.
Quest'anno invece ha totalizzato "solo" 164 punti (media=3,73), a conferma di un netto calo nelle prestazioni.
Discorso differente per Cebulj, a questo punto della stagione aveva sulle gambe solo 9 gare con 89 punti contro le 13 giocate quest'anno e i 210 punti a referto. 
Buoni anche i numeri di Tillie, con 157 punti e attualmente al secondo posto nella classifica di rendimento per schiacciatori.
Stagione sottotono anche per Mengozzi, dopo gli 89 punti dell'anno scorso é sceso a 67 con alcune prestazioni che hanno costretto coach Bonitta alla sostituzione. Nettamente in calo anche il numero dei muri 14 quelli di quest'anno contro i 25 dell'anno scorso.

Le teorie, le idee, le motivazioni possono essere tante..

La rosa non all'altezza? Probabile, ma è una scusa che vale solo per le prime due stagioni perché poi i "nomi" sono arrivati.

Allenatore non altezza? Vedi sopra. Il "nome" quest'anno è arrivato, e con lui anche un bel po' di esperienza.

Il budget? Vedi sopra P.II. Vero che non si possono permettere giocatori del calibro di Juantorena ma i giocatori da "salvezza" mi pare che quest'anno ci siano e siano anche buoni. 

Le qualificazioni mondiali? Si, certo, hanno creato un bello scompiglio ma il campionato è iniziato molto prima e le cose già non andavano. Ah, già.. Ci sono state solo quest'anno.

Il feeling col palleggiatore? E qui mi soffermo sull'ultima stagione. 
È stata effettivamente anche una mia sensazione il fatto che diversi giocatori non si trovino come timing con le palle del francese. Ma prima o poi ci si dovrà incontrare da qualche parte no? In fondo è il vostro "lavoro".

 Le difficoltà di Bonitta nell'imprimere il suo gioco? 

Forse.. Le difficoltà di una società che per quanto è "cambiata" ha ancora tanto da impare. 
Una società che forse, e dico forse, dovrebbe fare di più la voce grossa con i propri giocatori. I risultati sono possibili e devono arrivare. 
Siamo solo, più o meno, al giro di boa. 10 punti sono tanti quanto quelli fatti l'anno scorso. 
Le possibilità ci sono, ora sta a loro dimostrare che a Ravenna c'è la voglia,la capacità di invertire la rotta e fare di più. Che si ha fame. Di vittorie. Di migliorarsi.
Che Ravenna non è la piazza dove si va' per fare poco e divertirsi di più. 

Niente polemiche, solo qualche riflessione. Perché Ravenna i mezzi per fare bene sembra averli, ma qualcosa s'inceppa sempre. 
Il dibattito è aperto, chi ha idee le esponga pure. 


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