Qui di seguito le nostre pagelle a caldo di
Piacenza-Macerata
LUBE MACERATA:
HENNO: si sta avvicinando l’ora
della pensione? Fa degli errori che non sono da Henno: valutazioni
completamente errate dei servizi degli avversari, bagher a vassoio, difese sbracciate…
5
PARODI: primo set in campo
semplicemente impalpabile. Quando viene ributtato nella mischia, sembra più in
difficoltà del compagno che ha sostituito. Molto preoccupante, anche in ottica
nazionale. 5
ZAYTSEV:
non può fare sempre tutto lui, questi sono i risultati. Ce la mette tutta,
bisogna riconoscergli la massima concentrazione, ma non è ancora un
capitano-leader che trascina i compagni quando tutto sprofonda. Piazza l’ottimo
ace del 13-14 nel golden set, ma non basta per ribaltare la situazione. 6
STANKOVIC:
spento, per niente grintoso, non gioca a suoi soliti livelli. 5.5
PODRASCANIN:
idem con patate col collega di reparto, se non peggio. 5
KOVAR:
prestazione altalenante, in difficoltà specialmente al servizio, si riscatta
con un ottimo golden set, ma non basta. Berruto in telecronaca lo elogia
ripetutamente ma non si sa bene che partita stesse guardando. 5
MARTINO:
dei suoi frequenti entra/esci dal campo ricordiamo solo un buon servizio che
mette in difficoltà la ricezione piacentina. N.v.
KUREK:
il migliore dei suoi. La sua potenza fisica e la varietà dei colpi sono sempre
armi micidiali. Rimane il più continuo dei suoi, fino al punto in cui
Baranowicz misteriosamente si dimentica della sua esistenza. Sul finale del
golden set tira malamente il servizio in rete e dalla sua espressione si
capisce tutto il rammarico di averla combinata grossa. 6.5
BARANOWICZ:
la gestione dei palloni è buona, le mani ci sono, rimane sempre il troppo
nervosismo. Commette un errore da annali della pallavolo quando viene
incredibilmente colpito dal muro di Le-Roux destinato a finire almeno un metro
fuori dopo l’attacco di Kurek. 6.5
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| Giuliani prova a scuotere i suoi durante un time out |
COPRA PIACENZA:
MARRA: il buon Davide questa sera
tira fuori tutto quello che ha e offre una prestazione più che convincente, con
il 65% di ricezioni positive e 47% perfette. 7
LE ROUX:
l’uomo che da la svolta alla partita. Come si evince dalle parole dello stesso
Giuliani, gli uomini della Lube non riescono a prendere le contromisure contro
il francesino che tira forte senza paura e colpisce altissimo. Per lui 13
punti, il 61% in attacco e la consacrazione (definitiva?) a grande scoperta
dell’anno. Che voglia rubare, in tutto e per tutto, il ruolo di Vettori? 8
PAPI:
O’ Fenomeno dall’alto della sua esperienza dà lezione di volley a molti dei
presenti e tira un paio di parallele impressionanti fregandosene del muro dello
Zar. E quando le difese si impennano in mezzo al campo, per il secondo tocco si
può contare sul suo palleggio perfetto. Per informazioni, chiedere al suo compagno
di reparto. 7.5
FEI:
zitto zitto, come è nel suo stile da sempre, non sbaglia un colpo, e dalla
linea dei 9 metri è l’incubo dei maceratesi. Nel finale, però, abbandona la sua
tradizionale pacatezza e corre come un pazzo a festeggiare in mezzo al campo. 7
SMERILLI:
merita senza dubbio un 10 per la freddezza con cui entra sul match point e
sulla botta al servizio di Zaytsev piazza sulla testa di De Cecco la ++ più
pulita della storia.
KALIBERDA:
solo una breve apparizione per il tedesco per dare un po’ di respiro al
capitano Zlaty che stava perdendo lucidità. Dà comunque il suo apporto e si
prende il lusso di murare senza diritto di replica Zaytsev. 6
SIMON:
non fa sfaceli, ma uno come lui fa la sua porca figura anche giocando non al
100%. Quando gli tocca palleggiare, agli spettatori bruciano gli occhi dal
dolore, ma si fa perdonare coi chiodi che pianta in primo tempo. Nel finale
della partita alza il livello e si prende la soddisfazione di firmare il punto
che segna la storica rimonta di Piacenza. 6.5
ZLATANOV:
che dire, il vecchio volpone Zlaty mette per terra tutti i palloni scottanti
che arrivano dalle sue parti e con la sua grinta è il vero trascinatore della
squadra. Sul finale del terzo set accusa un momento di defiance ma Kaliberda si
fa trovare pronto, così che per l’inizio del golden set il capitano è di nuovo
fresco come una rosa. 7
VETTORI:
dopo una partenza molto positiva, si spegne subito e un paio di murate prese
gli fanno venire il muso triste. Monti ha solo una chance per ribaltare la
situazione e non ci pensa due volte a sostituirlo col francesino tutto pepe,
che si guadagna la maglia da titolare per il resto della partita. Dispiace
vedere il talentuoso Luca così demoralizzato e soprattutto così discontinuo;
non è da meno rispetto a Le Roux ma sta a lui dimostrarlo. 5
DE
CECCO: l’argentino non sfoggia una delle sue partite piene di estro e fantasia
ma questa era la serata della concretezza e lui l’ha capito fin da subito.
Smista bene il gioco e sa che quando c’è da chiudere uno scambio, la palla in
banda è un punto sicuro. 6.5
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| I due opposti di Piacenza |


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