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martedì 15 aprile 2014

L'URLO DELLA CURVA: Fedelissimi Urbino - Robur Tiboni Urbino










1) Nome del gruppo, anno di fondazione, motivazione della scelta del nome, breve storia

I Fedelissimi Urbino Volley sono nati a inizio anni ’90 ma ci siamo “rifondati” nel 2009 all’inizio dell’avventura in A1.
Ci sembrava doveroso avere un gruppo di tifosi sempre presenti in ogni partita, il nome Fedelissimi viene da questo, dal fatto di essere sempre presenti in ogni partita, in casa o in trasferta che sia. Abbiamo avuto problemi per andare all’estero durante i tre anni di coppe Europee ma per quanto riguarda l’Italia non c’è stato palazzetto nel quale non siamo stati almeno una volta.

2) Come è formato il gruppo (compiti, organizzazione interna, contatti).

Ci gestiamo attraverso un “direttivo” di 13 persone con a capo un presidente, Luca, che ha ricevuto la nomina in questa stagione. All’interno del gruppo abbiamo delle quote rosa e i più assidui frequentatori del palazzetto anche durante gli allenamenti, in modo da essere sempre vicini alla squadra.
Ognuno all’interno del direttivo ha un compito specifico, un tesoriere, un responsabile delle coreografie, un paroliere (creatori di cori), un gestore della comunicazione via internet e un altro delegato al rapporto con la società.

3) Gemellaggi e rivalità, motivazioni.

Non abbiamo rivalità particolari, ovviamente con Pesaro c’era quella sana competizione provinciale che sfociava nei derby ma niente di che. Ci sentiamo amici di tutti, abbiamo stretto amicizia con quasi tutte le tifoserie che abbiamo incontrato, dalle consolidate Busto, Bergamo, Conegliano e Novara alle nuove Piacenza, Modena e Ornavasso. C’era un’amicizia particolare con i tifosi di Villa Cortese ma ora è difficile mantenere il rapporto vista la distanza e la sfortunata decaduta della GSO.

4) La vittoria o la partita che non dimenticherete mai.


Su tutte, la vittoria della Coppa CEV, impensabile per una realtà piccola come la nostra e avvenuta per di più solamente al secondo anno di A1. La finale, doppia, con Krasnodar è ovviamente indimenticabile, il nostro palazzetto, il Mondolce, era stracolmo e quando Chiara Di Iulio ha alzato la coppa è stato qualcosa di incredibile (punti finali e post partita), ma la partita che ci ha condotto alla finale è stato il ritorno a Uralochka nel primo turno dove abbiamo rimontato il 3-1 dell’andata e abbiamo vinto al golden set, da togliere il respiro.
Un’altra vittoria storica è la prima vittoria nel derby, a Pesaro, dove eravamo più di 200 urbinati vestiti di giallo, lì è nato lo striscione che abbiamo appeso in casa, The Yellow Wall, liberamente ispirato al muro giallo dei tifosi del Borussia Dortmund di calcio.

5) Organizzazione delle trasferte, personaggi da trasferta, aneddoti particolari divertenti e non.

Nelle ultime due stagioni è stato più complicato organizzare trasferte con un pullman da 50 quindi si è dovuto trovare un baldo autista, Zizzo, che ci portasse in giro per l’Italia con un pulmino da 9, e con lui abbiamo girato il Nord Italia (stiamo aspettando Frosinone per fare un viaggio al “Sud”).
Ma negli anni non ci siamo fatti mancare una trasferta, sempre presenti in ogni palazzetto d’Italia.
Un aneddoto particolare risale ad una trasferta a Castellanza, per tutto il viaggio ci siamo divertiti cantando cori, mangiando e bevendo litri di vino. Arrivati all’esterno del palazzetto stavamo facendo l’ultimo brindisi prima di entrare quando è arrivato Abbondanza, allora allenatore di Villa Cortese, che dopo un breve scambio di battute si è versato un bel bicchiere di vino rosso e lo ha bevuto alla goccia con noi esclamando poi: “Tanto giocano le ragazze”.

6) Trasferta più bella e più brutta.

Faccio difficoltà a scegliere una trasferta bella, ce ne sono state molte condite da vittorie importanti.
Come trasferta più brutta sicuramente l’ultima a Giaveno della passata stagione, una brutta sconfitta 3-0 e l’eliminazione dai playoff al primo turno.

7) Striscioni, coreografie e cori, i più significativi (foto + significato)

Ogni anno cerchiamo di inserire nuovi cori al nostro repertorio, il coro che più utilizziamo è “Insieme a noi” dove ci alziamo tutti in piedi con le braccia alzate, e la bersagliera, che facciamo partire in casa nei momenti di bisogno della squadra.
Lo striscione più divertente risale a due stagioni fa, in due settimane giocammo 5 partite tra campionato e coppa CEV e allora facemmo uno striscione in dialetto “Lega, en facem in temp a lavè la maglia” (Lega, non facciamo in tempo a lavare la maglia).
(Video tifo)




8) Spazio a disposizione delle tifoserie (contatti fb-mail-sito) 



Su Facebook abbiamo un gruppo FEDELISSIMI URBINO e una fan page GAFU – Gruppo Alcolico Fedelissimi Urbino
Inoltre abbiamo un sito internet aperto da poco : Fedelissimi urbino volley
Curiosità : Inno Fedelissimi Urbino 







9) Come avete vissuto la “dipartita” di Pesaro? Che rapporto c’era con i loro tifosi? il derby come era vissuto? Vi sentite un “abbandonati” senza il derby? C’è mai stata qualche idea di fusione con Pesaro?

Ci è dispiaciuto molto per la dipartita di Pesaro, una trasferta vicina in meno :P
A parte gli scherzi, il derby è una mancanza importante, in stagioni difficili come queste il derby era la partita della stagione. Il rapporto con i tifosi pesaresi era cordiale come con tutte le altre tifoserie ma il derby era sentitissimo, che fosse in casa o trasferta eravamo sempre molti a seguire, anche adesso giocare con Ornavasso e Conegliano è un po’ come un derby perché in casa arrivano anche i tifosi pesaresi a tifare per le loro ex e diventano partite ancora più importanti per noi.
L’idea di fusione per noi tifosi non c’è mai stato, in passato quando Urbino non era in A1 e Pesaro era una realtà vincente del campionato in molti si andava a vedere le partite ma per un urbinate è difficile tifare per Pesaro, la rivalità, almeno dalla nostra parte, c’è.



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