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giovedì 12 marzo 2015

Club italiani ed Europa .. Un matrimonio che non s'ha (quasi) da fare.Champions, Cev e Challenge, le cronache!




Ci sono due sorrisi che arrivano dalle coppe europee maschili, Perugia saluta la Champions (nessuna italiana in F4) ma le soddisfazioni ce le regalano Trento e Ravenna : 


CHAMPIONS LEAGUE 



Skra Belchatow - Sir Safety Perugia : 




Dopo Treia e Piacenza (uscite di scena nei play off a 12) anche Perugia saluta il palcoscenico della Champions League e lo fa con rammarico e molti rimorsi.

Il 3 a 1 finale è un risultato bugiardo perché i ragazzi di Grbic non hanno perso nettamente ma, anzi, per lunghi tratti della gara (sopratutto fino a metà del terzo set) hanno avuto in mano l'inerzia della partita. 
Il Belchatow non ha giocato di certo la sua migliore partita, non è arrivata all'appuntamento al meggio della forma (dopo la sconfitta in casa di Perugia nel week end è arrivata anche la sconfitta dei play off delle Plusliga contro il Danzica di Anastasi) ma Perugia non è stata in grado di approfittarne e come spesso accade in Polonia (ahh beati loro) il pubblico ha calato l'asso di briscola.
Belchatow con ancora Winiarski fuori, dentro ci sono Uriarte - Wlazly, Marechal - Conte, Klos - Lisinac e Tille; 
Perugia (senza Maruotti) schiera De Cecco - Atanasijevic, Vujevic - Fromm, Buti - Beretta e libero Giovi.
Pronti partenza via ... 
Avvio devastante per Perugia che scappa subito sul 15-10 con il solito Atanasijevic in attacco, Conte fatica ed entrare in partita e colleziona una serie di errori (tra attacchi out e ace subiti) che lanciano gli avversari avanti nel punteggio, costringe Falasca a chiamare il Time out e a sostituirlo con Winiarski. 
La grinta di Winiarski, decisivo il suo ingresso in campo
- foto cev.lu
Il massimo vantaggio per Atanasijevic e compagni arriva sul +8, 20-12, lo Skra Belcharow mette a segno un parziale di 4-1 grazie a Wlazly e un muro di Lisinac su Buti, Grbic interrompe tutto con un time out, che risulterà essere la mossa giusta perché al rientro in campo un attacco di Fromm, uno di Atanasijevic e due errori polacchi regalano il 25-16 e l'1 a 0 per Perugia. 
Secondo set molto più equilibrato, è Il Belchatow a scappare avanti ma Perugia accorcia e impatta subito sul 5-5, il primo break arriva sul 10-9 quando Atanasijevic non chiude subito l'attacco e ne approfitta Marechal che piazza una diagonale in mezzo al muro. 
È Wlazly ha regalare un ulteriore break grazie ad un ace su Fromm, sul 12-9 finalmente Perugia tenta il rientro ma è un fuoco di paglia perché una serie di errori (due di Atanasijevic e uno di Fromm) respingono indietro l'assalto perugino.
È solo sul 24-20 che arriva il parziale di 2-0 che porta De Cecco e compagni sul -2 ma un pasticcio difensivo di Buti su u pallonetto del centrale avversario spegne le speranze e rimette nel match la squadra polacca. 
Perugia non si lascia intimorire e anzi rientra in campo con grinta, si porta sul 5-0 (partenza razzo per Atanasijevic, un block out, due ace e il "solito" Conte pasticcione) con uno Skra che subisce il colpo e non riesce ad esprimere il suo gioco, in più De Cecco guida la volata sfruttando finalmente il primo tempo che risulta essere molto efficace e non marcato.
La scossa lo Skra ce l'ha grazie all'inserimento di Winiarski per Marechal, il nazionale polacco entra e lo fa alla grande piazzando palloni a ripetizione in diagonale e difendendo l'impossibile dietro. Quando sembra essere tutto facile Perugia si blocca letteralmente, dal 15-8 subisce un parziale di 5-0 che fa rientrare i ragazzi di Falasca fino al 15-13.
Ora il Belcharow gioca, difende e Perugia fatica troppo a mettere giù la palla, un portentoso muro ad "ali di gabbiano" di Vujevic su Wlazly sembra dare fiato ai perugini ma Atanasijevic prima subisce la murata poi si becca anche il rosso per proteste che consente ai polacchi di impattare sul 19 pari. L'ennesima diagonale di Winiarski e un rigore di Lisinac su ricezione di Giovi mandano avanti i padroni di casa che arrivano a toccare addirittura quota 22 con Perigia ferma sul 19. 
È l'innesto di Barone a scuotere la squadra che dal 24-21 recupera fino al 24-23 ma un errore gratuito al servizio di Atanasijevic mette fine alla contesa.
Per Perugia ora si fa davvero dura e l'inizio del set manda qualche segnale negativo con i ragazzi ospiti che vedono subito scappare gli avversari, Grbic pesca un altro jolly dalla panchina (Sunder per uno spento Fromm) che consente un altro faticoso rientro.  
Sul 9-9 pari peró si sveglia, finalmente, Conte che piazza un attacco e un fondamentale muro su Atanasijevic. 
Da questo momento lo Skra Belchatow con il sentore di avere la gara finalmente in mano si rilassa e inzia a giocare come sa fare non lasciando più spazio a Perugia (costretta a rinunciare anche ad un inconcludente Atanasijevic). Chiude set e partita il neo entrato Marechal con un ace. 
Peccato, peccato davvero perché le possibilità per vincere c'erano tutte ma un calo incredibile di Atansijevic e compagni ha fatto risorgere uno Skra praticamene "morto". 
A Perugia è mancato il punto forte, è mancato quell'Atanasijevic che è il faro della squadra e se a lui si aggiunge il progressivo calo anche di Fromm la frittata è fatta. 
La squadra polacca dal canto suo si è dimostrata essere una fenice, capace di risorgere sempre, con un Conte quasi imbarazzante in attacco ma che ha saputo restare in campo con la testa nonostante le difficoltà e rendersi ultile in altri fondamentali. 
Ma più di tutto la possibilità di buttare in campo uno come Winiarski, che ha saputo voltare la gara e dare la scossa ai compagni, di grande rilevanza europea anche il parco centrali, con un Klos invalicabile in alcuni tratti della partita. 

Halkbank Ankara - Zenit Kazan 3-2:


Contrasto a rete di Apalykov sotto lo sguardo di Leon
- foto cev.lu

Dopo il secco 3-0 subito all'andata, Ankara (ancora priva della sua stella Juantorena, in Italia per riprendersi dall'infotunio) avrebbe avuto bisogno di un miracolo. Miracolo che putroppo per Bernardi & co. non è arrivato, nonostante se la siano giocata al tutto per tutto (Sokolov 29 punti) e abbiano anche sfiorato il golden set. Troppo forte lo Zenit, con il trio di palla alta Mikhaylov, Anderson e Leon che mette a segno 55 punti (con il lusso di avere in panchina Spiridonov e Sivozhelez). I russi conquistano così la loro quinta partecipazione consecutiva alla final 4 della maggior competizione a livello europeo.


CEV CUP 


Knack Roeselare - Trento 2-3: 


"Qualificazione con brivido" potrebbe essere il titolo azzeccato per l'approdo in semifinale dei ragazzi di Stoytchev, che hanno avuto bisogno di due sofferte vittorie al tie break per avere ragione dei meno blasonati avversari del Roeselare. 
Stoytchev catechizza i suoi durante un time out - foto cev.lu
Dopo una vittoria per 3-2 all'andata tra le mura amiche del PalaTrento (una gara che i trentini avrebbero anche potuto chiudere 3-1 assicurandosi un viaggio in Belgio meno rischioso), ieri in casa del Roeselare si è materiazzato lo stesso risultato, ancora in favore di Trento, anche se nella fase centrale del match si è temuto per il peggio. Dopo un primo set vinto in agilità e chiuso con un rapido 25-16, nel secondo set qualcosa si è inceppato nel meccanismo dei gialloblu: sotto 2-8 e fuori Kaziyski, i ragazzi di Stoytchev non riescono a cambiare volto al parziale e subiscono un 17-25 nettissimo. Nel terzo parziale si lotta, ma nella fase centrale Trento subisce un pesantissimo 4-10 che ne decreta la sconfitta 19-25. Il quarto set è il parziale del dentro/fuori per Birarelli e compagni che trovano lo spunto decisivo sul 20-17 e ne approfittano per chiudere 25-20. Nel tie break Kaziyski fa vedere che quando il pallone scotta lui è l'uomo decisivo (era stato grande protagonista anche all'andata), Trento scappa via e chiude set, partita e qualificazione con un netto 15-6 che ammutolisce il caloroso pubblico belga. 
Anche in questa occasione la Trentino Volley ha sofferto, e molto (forse più di quanto avrebbe dovuto e ci si aspettava?), ma come altre volte quest'anno è riuscita a recuperare una situazione di svantaggio e andare a vincere con tanto cuore e tanta determinazione.
Trento approda così tra le migliori quattro squadre della 2015 CEV Cup, conquistando per la quinta volta nella loro storia l’accesso alla semifinale di una coppa europe. La semifinale li vedrà contrapposti ai polacchi della Zaksa  Kedzierzyn-Kozle

CHALLENGE CUP CMC 


Ravenna - Stella Rossa Belgrado : 


L'esultanza di Cebulj  - foto cev.lu
Un sorriso arriva però da Forli dove Ravenna batte per 3-0 la Stella Rossa Belgrado garantendosi l'accesso alla semifinale di Challenge cup.
Dopo la sconfitta in terra serba (3-2) la squadra di Kantor era chiamata al riscatto nei confronti di una formazione non di altissimo livello, basterà di fatti poco più di un ora per sbarazzarsi della "questione Beograd".
Il 3-0 finale però non rispecchia l'andamento in campo, perché Ravenna fatica sempre un po' a mantenere alto il livello di gioco e nel limitare gli errori.
Tutti e tre i set seguiranno lo stesso copione, parziale equilibrio fino al 15 seguito poi dall'allungo  ravennate e il conseguente rientro serbo.
Primo set che parte con qualche erorre di troppo e Ravenna che raggiunge il primo vantaggio ma i serbi inseriscono la quinta e passano avanti con il servizio, Koumentakis e Renan però mettono a segno i punti necessari a Ravenna per portarsi sul +3, e lo stesso schiacciato te a chiudere i conti sul 25-22.
Secondo set con i padroni di casa che viaggiano in scioltezza e toccano il 16-11 ma anche per loro qualcosa di blocca e complice la tenacia degli avversari il set si riapre quando i serbi impattano sul 17-17. Il finale è costellato di errori da entrambe le parti, ma un primo tempo di Mengozzi e il solito Cebulj chiudono il set sul 25-23.
Terzo set che vede la reazione serba ma la Cmc non ci sta e ribaltata subito la situazione piazzando un parziale perentorio che garantisce una "tranquilla" chiusura di set.
Festa grande per questo traguardo raggiunto da una società giovane come quella di Ravenna, il 29 Marzo ci sarà da dar battaglia alla formazione del Benfica Lisbona per continuare ad inseguire il sogno di coppa storica. 

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