L’MVP SNOBBATO

Accade in Italia , il primo arbitro ha appena fischiato la fine della partita , la squadra vincitrice si ritrova in mezzo al campo , festeggia giustamente l’importante vittoria appena ottenuta ; quella sconfitta da vita allo stesso rito dall’altra parte del campo per serrare i ranghi dopo una partita andata storta . I primi tifosi che fino a pochi minuti prima sedevano in tribuna (non c’è il tutto esaurito a onor del vero) entrano in campo , alcuni invece hanno già rimesso il cappotto e si stanno avviando verso le proprie vetture ; I giornalisti si fiondano sui giocatori per raccogliere le prime considerazioni a caldo. Una voce dal nulla interrompe questa allegra atmosfera , è lo speaker del palazzetto che nel vociare generale annuncia l’ MVP dell’incontro , il Most Valuable Player.

Accade in Polonia , stessa scena, stessi protagonisti : un arbitro che fischia , un vincitore e uno sconfitto. Le due squadre si ritrovano a al centro dei campo , sembra di stare di in Italia ; adesso però iniziano le differenze. Intanto il palazzetto è gremito , i tifosi sono tutti ai loro posti , nessuno è uscito prima e nessuno è già pronto, sul match point, ad entrare in campo o col cappotto in mano per raggiungere di corsa la macchina. Tutto questo per un semplice motivo: la squadra vincitrice si schiera a fondo campo e lo stesso fa quella perdente; lo speaker annuncia il miglior giocatore dell’incontro che si avvia al centro del campo a ritirare il premio che gli spetta , applaudito da tutto il pubblico e dai colleghi che con lui hanno dato vita alla battaglia sportiva appena conclusa.

Sappiamo benissimo che dal volley polacco abbiamo molto da imparare , perché non iniziare da questa piccola cosa? Far diventare la proclamazione dell’mvp un momento importante , parte integrante del match e dello spettacolo e non , come è al momento , un annuncio che si perde nella confusione di fine partita.

La partita è appena finita, le squadre si schierano a fondo campo

L'annuncio dell'mvp

La premiazione dell'mvp